L’attuazione del PRG e i nuovi programmi complessi

Per quanto riguarda il capoluogo, l’approvazione del PRG nel 1995 ha assunto un peso determinante nell’innescare la fase di trasformazione urbana che la città sta oggi vivendo. In primo luogo – come noto – sono state avviate finalmente molte delle operazioni attende da molto tempo, principalmente legate alle aree industriali dismesse e ad alcune grandi infrastrutture per la mobilità. Verso la fine degli anni ’90, poi, si sono sommate nuove trasformazioni, progettate nell’ambito del Piano strategico e ai fini della scadenza olimpica del 2006.
In termini sintetici, il processo di trasformazione urbana che oggi interessa Torino, si articola lungo le seguenti linee operative:

1. riorganizzazione del sistema della mobilità;
2. trasformazione e rigenerazione urbana sull’asse della spina centrale, opere olimpiche;
3. recupero e riqualificazione ambientale / socioeconomica delle aree periferiche.

Sempre dagli anni ’90, poi, si cominciano a concretizzare i progetti di nuove modalità di intervento urbanistico, specialmente con la diffusione dei cosiddetti Programmi complessi. L’obiettivo è di migliorare la capacità di intervento dei diversi soggetti, superando la concezione monofunzionale e settoriale degli strumenti urbanistici tradizionali (rigidamente differenziati per funzioni regolate, tipi di intervento e i soggetti promotori). Nei programmi complessi viene dedicata maggiore attenzione alla fase di attuazione dell’intervento (perciò si parla di programmi e non di piani), così come alla mobilitazione delle risorse (anche private).
Alcuni orientamenti ispirati alla logica dei nuovi programmi, per altro, erano già contenuti nello stesso PRG, ma solo nella seconda metà degli anni ’90 i programmi complessi diventano i principali strumenti di attuazione del piano. Tra il 1995 e il 2001, a Torino vengono approvati 11 Programmi di riqualificazione urbana (PRIU), 6 Programmi integrati (PRIN), 3 Programmi di recupero urbano (PRU), 8 Piani particolareggiati (PP), oltre a un programma specifico per il Castello di Lucento. A questi si aggiungono gli strumenti ordinari, previsti dallo stesso PRG (16 Piani esecutivi convenzionati, 20 Concessioni convenzionate) e 16 Studi unitari d’Ambito, per consentire la realizzazione di interventi che interessano specifici ambiti del PRG. Rispetto ai 1.097 ettari complessivi di trasformazione individuati dal PRG, risultano oggetto di piani o programmi attuativi approvati (fino al settembre 2003) circa 380 ettari, pari al 28%. Alcuni di questi, in particolare i PP di iniziativa pubblica, derivano da programmi elaborati prima del PRG, tra la fine degli anni ’80 e i primi anni ’90 (come varianti al vecchio PRG o anticipazioni del nuovo): è il caso, ad esempio, dei Piani particolareggiati per il Lingotto e per l’area della ex-Venchi Unica.
La formazione di Piani di riqualificazione urbana si avvia a Torino nel 1994, ed il primo accordo di programma (per il PRIU Superga, area compresa tra le vie Verolengo e Orvieto) viene firmato nel luglio 1998; tutti gli altri seguono nell’arco di sei mesi, anche per l’approssimarsi della scadenza imposta dalla legge (31.12.1998).
I programmi per le Spine 1, 3 e 4 interessano grandi aree industriali dismesse, dando quindi sostanzialmente attuazione alle indicazioni del PRG, benché – in fase di definizione degli accordi – sia stata progressivamente ridotta la loro consistenza dimensionale. Anche i PRIU per le aree Superga ed ex-Elli Zerboni (in prossimità di via Chiesa della Salute) interessano aree industriali dismesse e prevedono la realizzazione di residenze, attività complementari e servizi. I PRIU di piazza Madama Cristina (dove è stato costruito il parcheggio interrato), dell’Isolato S.Croce o del Mercato dell’abbigliamento di Porta Palazzo, sono invece finalizzati alla riqualificazione di aree centrali degradate; gli interventi per Casino Barolo e Cascina La Grangia puntano a riqualificare aree della periferia torinese.
Come emerge dalle seguenti tabelle, in termini di superficie totale, sono i PRU ad avere il maggior rilievo quantitativo tra gli strumenti di trasformazione (con il 41,6% della superficie complessiva), seguiti dalle trasformazioni convenzionate (12,4% in ATS - Aree di trasformazione per servizi e 8,7% in ZUT – Zone urbane di trasformazione). La maggior parte degli strumenti di trasformazione interessa prevalentemente il settore residenziale, tranne nel caso dei Piani particolareggiati, prevalentemente orientati al settore produttivo (il 36,6% di tutte le superfici per attività regolate da Piani particolareggiati). Dal punto di vista della densità territoriale, gli indici più elevati sono quelli relativi a Programmi integrati, PP, e ZUT; i più bassi indici di densità interessano, invece, le ATS.




  
 



Ad un livello di maggiore dettaglio, si osserva che, tra gli 8 Piani particolareggiati torinesi, il più rilevante dal punto di vista dimensionale (347.434 metri quadri di superficie totale) è quello relativo al Lingotto, risalente al 1988; tra i Programmi integrati, il più esteso interessa l’area di Spina 2 (147.228 metri quadri), seguito da quello del Villaretto (112.465 metri quadri). Nel caso poi dei Programmi di riqualificazione, riveste un’assoluta centralità Spina 3, con un’area complessiva pari a 1.002.956 metri quadri (con un peso complessivo, dunque, pari a quasi il 70% della superficie interessata da tutti Programmi di riqualificazione torinese.


 




 




 



L’attuazione di tutti questi programmi ed interventi di riqualificazione e di sviluppo urbano produce evidentemente effetti anche in termini di risorse stanziate dall’amministrazione comunale. Se si analizza il Programma triennale delle opere pubbliche 2004-2006, comunque, la principale voce di spesa rimane quella relativa alla manutenzione del suolo pubblico, seguita dagli stanziamenti per viabilità e parcheggi, ed ancora dagli edifici per la cultura e scolastici. Le spese per l’edilizia residenziale pubblica, oggetto dei PRU, e per la riqualificazione urbana si collocano al 5° e al 6° posto, comunque con un ragguardevole investimento complessivo (superiore a 108 milioni di euro) previsto per il triennio 2004/06. Tra gli stanziamenti previsti per gli interventi di riqualificazione urbana, hanno un peso particolarmente rilevante – nel triennio 2004/06 – gli interventi su Spina 3 (in particolare, il completamento della rinnovata via Livorno e di corso Mortara), lungo l’asse di corso Francia (comprese le piazze Rivoli, Bernini e Massaua) e in via Artom.