UNA TARGA PER L'ARCHITETTURA


L’OAT si fa promotore di un’iniziativa, che esordisce nel 2004, per segnalare pubblicamente, con una targa che indichi il nome del progettista e l’Ordine di appartenenza, le realizzazioni i cui progetti ritiene essere meritevoli di nota. Non si tratta di un concorso ma di un premio annuale, senza graduatoria e senza limiti di assegnazione, da attribuire progressivamente a tutti i lavori che saranno giudicati meritevoli. Il bando non ha scadenza: tutti gli architetti sono invitati a presentare candidature proprie o a segnalare opere di colleghi.

E’ un’iniziativa dedicata alla divulgazione dell’opera degli architetti, per individuare l’attività diffusa e nascosta degli architetti e segnalarla pubblicamente, affinché chiunque sia in grado di riconoscere il progetto realizzato da un architetto. Infatti se ci avventuriamo per le strade di una città, anche la nostra, ci troviamo spesso di fronte ad edifici o spazi (non conosciuti) dai quali siamo in grado di percepire la presenza di un progetto attento e abbiamo tale percezione a prescindere dal giudizio estetico e funzionale nostro personale. Quasi sempre, se non per casualità o perché ciò che guardiamo è assurto alla ribalta delle cronache o dei libri di storia dell’architettura, non conosciamo né abbiamo modo di conoscere chi sia stato il progettista, l’opera non è mai firmata. La discussione sulla qualità dell’Architettura, sulla centralità del progetto, sulla funzione sociale dell’Architetto, rimane sempre confinata nell’ambito della discussione interna alla categoria. La funzione sociale della professione di architetto, se è "casualmente" colta, è certamente sottovalutata e relegata alla sfera del superfluo, perciò del rinunciabile, in favore di qualcosa, o qualcuno, più pragmatico, necessario, "economico". Sappiamo che non è così ed abbiamo il dovere di agire per spezzare questa involuzione negativa nei confronti della nostra professione: vogliamo promuovere l’architettura e gli architetti non solo in occasione di grandi eventi e grandi opere, ma soprattutto nel fare quotidiano.

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Il Consiglio nelle sedute del 19 e 26 maggio ha deliberato i nominativi dei 15 componenti della commissione giudicatrice, così suddivisi:

- 5 decani: Giorgio Baggio, Giovanni Gardano, Elio Luzi, Mario Federico Roggero e
  Giuseppe Varaldo;

- 3 dal 41° anno di età: Roberto Lombardi, Luciano Re, Giuseppe Serra;

- 7 sino al 40° anno di età: Elena Bonifacio; Federica Castiglioni, Luigi D’Antuono,
   Manuela Martelli, Andrea Morino, Elena Neirotti, Aurelia Vinci.

La Commissione ha iniziato a lavorare e attende segnalazioni da parte di tutti i colleghi.