L’AGENDA 2005 DELL’ARCHITETTO:
DALLA “CELEBRAZIONE DELLE CITTÀ” A “COMUNICARE ARCHITETTURA”


Ogni tre anni, dal 1948, si ripete un avvenimento culturale e scientifico la cui portata ed i cui contenuti ormai trascendono i limiti originari di appuntamento riservato agli architetti: si tratta del Congresso mondiale di Architettura dell’Unione Internazionale degli Architetti (UIA). I suoi più immediati precedenti sono stati ospitati in città trainanti del rinnovamento urbano contemporaneo come Barcellona, Berlino e Pechino.
Ogni volta, complice una diffusione mediatica diversificata e crescente, migliaia di persone accorrono per parlare di architettura, vedere l’architettura progettata e realizzata e conoscere i suoi maestri, i suoi comunicatori, i suoi estimatori. Insomma, una manifestazione straordinaria che si ripete e che lancia (o rilancia) la città e la regione ospitanti, al centro degli interessi di quei portatori di cultura e divulgatori della qualità riconoscibile e apprezzabile che sono, appunto, gli architetti.
Per Istanbul, nel 2005 e soprattutto per Torino, nel 2008, le sedi prossime, sarà proprio un’occasione unica e irripetibile da non perdere, per valorizzare quanto stanno facendo per rigenerarsi, per rinnovarsi, per riposizionarsi nella graduatoria delle città godibili e vivibili. Ma anche un’occasione irrinunciabile per tutta l’Italia, depositaria del maggior patrimonio architettonico al mondo e dove, non per nulla, ora gli architetti sono ben 110.000 e gli studenti prossimi architetti oltre 70.000.
Il tema del 2008, l’anno dell’appuntamento italiano di Torino, è “comunicare architettura”, appositamente proposto (e raccolto dal Congresso di Berlino, che lo ha approvato) per consentire l’impiego di ogni mezzo per diffondere e far apprezzare, utilizzando tutti i mezzi di sensibilizzazione, di propagazione, di trasmissione e di coinvolgimento, i contenuti e le finalità dell’architettura. Collocata, a maggior ragione, al centro di grandi eventi cercati da una città che punta molto su una nuova struttura territoriale e una nuova immagine per cambiare la propria collocazione, nella mappa mentale delle destinazioni di viaggio, alla scoperta dei protagonisti del rinnovamento economico e urbano.
Il percorso di avvicinamento al Congresso di Torino è dunque già iniziato, con avvenimenti preparatori che condurranno gli architetti italiani e di tutto il mondo ad Istanbul prima e poi da Istanbul a Torino.
Ma questo periodo di progressivo delineazione e sfaccettatura delle tematiche congressuali e di montaggio degli eventi che le dovranno caratterizzare è anche opportunità di far conoscere meglio l’UIA, per gli italiani che sono rimasti fin troppo lontani, in questi anni, da quel processo di scambio di conoscenze e di integrazione dei profili professionali che proprio nell’UIA vede da tempo un attivo sostenitore.
Quali sono le sue origini, le sue finalità, il suo funzionamento? E quali le attività che svolge, tra i congressi, per assolvere alla sua “missione”?
Il primo strumento che l’Ordine degli Architetti di Torino (OAT) intende utilizzare, per avviare la comunicazione materiale del lavoro che lo impegnerà nei prossimi anni, congiuntamente al Consiglio Nazionale degli Architetti (CNAPPC) e all’UIA, nasce dall’occasione di divulgare i contenuti del concorso “Celebrazione delle città”, che ha visto tanti architetti di tutto il mondo confrontarsi e due italiani risultare vincitori delle due sezioni (i professionisti e gli studenti): un risultato sorprendente, vista la penuria di occasioni concorsuali “vere” che si offrono in Italia.
Una pubblicazione-catalogo nella forma di un’Agenda, concepita appositamente per gli architetti, che verrà loro data in omaggio come primo esempio di quel rapporto con gli sponsor che consentirà nel 2008 di celebrare un Congresso di alto livello. Ma pure il supporto materiale – come molti altri che seguiranno – non solo per raccogliere e illustrare il concorso stesso, ma anche il funzionamento dell’UIA e, insieme, cominciare a preparare all’evento che verrà poco a poco costruito nei prossimi quattro anni.
Scelta, innanzitutto, come utile strumento di lavoro e volutamente bilingue, si presta efficacemente a svolgere questa azione esplicativa e promozionale, a livello internazionale. Vi sono illustrati tutti i progetti segnalati oltre i due vincitori (29, di cui 5 premiati e 11 menzionati tra i professionisti e 4 premiati e 9 menzionati tra gli studenti), divisi per ciascuna “regione” UIA. Un rapporto completo sugli esiti di un confronto mondiale, che per la sola componente italiana ha comportato una selezione su circa settanta progetti. E i primi cinque, come in tutte le altre sezioni straniere, sono stati inviati a Parigi per quella così lusinghiera valutazione finale della giuria internazionale.
Quanto all’UIA, l’Agenda 2005 da conto delle sue origini (con una breve storia), elenca i paesi membri (descrivendone la suddivisione nelle aree geografiche mondiali in cui si ripartisce) e riporta le 21 città sedi dei Congressi che si sono avvicendati dalla sua nascita, nel 1948. Infine, anticipa il profilo tematico del prossimo appuntamento congressuale, ad Istanbul 2005, con un intervento del presidente del suo Comitato organizzatore, Suha Ozkan.
Infine, nell’Agenda compiono gli organigrammi degli attuali esecutivi dei tre soggetti (UIA, CNAPPC e OAT) che avranno il compito di preparare la manifestazione italiana del 2008. A partire dal probabile lancio della “Celebrazione delle città II”, negli anni prossimi questi sperimenteranno nuove forme di comunicazione e di sensibilizzazione, con nuovi strumenti e nuove “campagne”, anticipando poco a poco il grande avvenimento del 2008, con occasioni mirate di partecipazione collettiva.

Riccardo Bedrone
Presidente OAT